Andy (Charlize Theron) è il capo di un gruppo di soldati speciali dotati di immortalità, che hanno lavorato e combattuto durante le guerre più importanti della storia dell’uomo. Tutto cambia, quando scoprono l’esistenza di un’altra creatura immortale, una ragazza che fa parte dei Marines, mentre un’organizzazione militare al servizio di un’azienda farmaceutica all’avanguardia cerca di catturare i membri del gruppo per sfruttarne commercialmente le loro capacità rigenerative.

Nazione: Stati Uniti
Anno: 2020
Durata: 125 min
Genere: Azione, fantastico
Regia: Gina Prince-Bythewood
Attori: Charlize Theron, Matthias Schoenaerts, Luca Marinelli, Marwan Kenzari

Dopo il Tyler Rake con Chris Hemsworth, Netflix torna al genere action con The Old Guard diretto da Gina Prince-Bythewood, un adattamento della graphic novel di Greg Rucka. La vecchia guardia è il fulcro della narrazione, composto da un gruppo di soldati impossibilitati a morire con lo scopo di proteggere il pianeta. Così si torna a parlare di supereroi senza soprannomi, costumi e che hanno a che fare con il cattivo di turno, degli spietati scienziati che vorrebbero studiarli come preziosi esemplari. La superstar è Charlize Theron, che trascina il resto della banda in un action movie che mette in mostra tutti i limiti dei lungometraggi della piattaforma streaming.

A fronte di un buon cast, che include anche la Matthias Schoenaerts e Luca Marinelli e l’arco narrativo creato da Rucka, The Old Guard prova a spingersi oltre quanto visto negli altri prodotti originali, incappando sempre nello stesso errore. Un inizio poco promettente, prova a stimolare uno spettatore attento ai dettagli di un prodotto che parte subito con l’acceleratore premuto per le scene d’azione proposte, per arrivare subito al nocciolo su cui è incentrata tutta la storia. L’insidia risiede in una storia poco accattivante che con il passare del tempo entra in contrasto con l’atteso, a discapito dell’immaginario. Si arriva faticatamente a un epilogo grazie unicamente alla forza della protagonista, che è capace di oscurare gli altri membri del cast. Sono molto lontani il Mad Max: Fury Road e l’Atomica Bionda e per quanta fatica la Theron possa fare, la restante parte del cast affonda pian piano durante la narrazione a vista d’occhio. Un Luca Marinelli, che ci ha abituato a prove memorabili come in Lo chiamavano Jeeg Robot e Martin Eden, sembra troppo impacciato alla sua prima esperienza internazionale, dove anche la regia della filmmaker classe 1969 non dona particolare spessore alla storia e non sembra neanche in grado di valorizzare le tinte action presenti.

Se la parte iniziale di The Old Guard suscita curiosità e qualche riflessione sul concetto di immortalità in perfetto stile vampiresco, progressivamente la pellicola cola a picco, ritrovandosi a vagare in universi senza una vera identità da parte dei protagonisti, dove i buoni e i cattivi vivono una crisi d’identità. Si parla già che la pellicola possa avere un sequel, che per ragione logica, non solo avrà bisogno di più freschezza nella trama, ma dovrà cercare di trovare una maggiore coesione e unione da parte di tutto il cast.

VOTO FILMANTROPO


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