Nazione: Italia
Anno: 2017
Episodi: 10
Piattaforma: Netflix
Creato da:  Daniele Cesarano, Barbara Petronio
Attori: Alessandro Borghi, Giacomo Ferrara, Eduardo Valdarnini, Claudia Gerini, Filippo Nigro, Francesco Acquaroli
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2008, in una Roma in cui governano illegalità, bande e corruzione, tre ragazzi cercano la scalata nel mondo della criminalità e della malavita romana. Aureliano (Alessandro Borghi), Spadino (Giacomo Ferrara) e Gabriele (Eduardo Valdarnini), pur facendo parte di famiglie diverse ma uniti dalle circostanze e dagli episodi, si troveranno di colpo catapultati in un gioco pericoloso nel tentativo di raggiungere la scalata al potere,
In una città amministrata dal temuto boss chiamato Samurai (Francesco Acquaroli) interessato all’affare dei terreni di Ostia, si intrecciano anche le storie del politico Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro) e di Sara Monaschi (Claudia Gerini) revisore dei conti del Vaticano.


Nel 2015 con l’uscita del film diretto da Stefano Solimma e tratto dall’omonimo romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo, Suburra raggiunse il successo per l’intenzione di creare e raccontare, di una pellicola in cui si intrecciavano le storie di vari personaggi appartenenti a un sistema corrotto e poco morale. Per raggiungere i propri scopi si è disposti a fare qualsiasi cosa; questo era il messaggio che Suburra voleva trasmettere e Sollima riuscì nell’intento di creare e regalare una narrazione non facile, ma capace di trasmettere attraverso le immagini, la corruzione e il disagio che si annidava dietro la grande città che è Roma. Il risultato finale, garantiva allo spettatore l’esperienza di aver assistito a un prodotto interessante e sopratutto molto riflessivo. Il successo del film spinse Netflix a creare una serie prequel che potesse narrare tutti i fatti e gli avvenimenti antecedenti al film, finalizzati al raccontare in maniera più approfondita e articolata la criminalità e quanto si nasconde dietro la figura della città sacra. Le premesse per aspettarsi qualcosa di importante c’erano tutte, e il giudizio non può che essere convincente, forse si senza mai decollare ad altissima quota, ma dando e donando la possibilità allo spettatore di aver alcune risposte che cerca sui fatti prefilm. Il ritmo della narrazione non ha sempre l’acceleratore schiacciato e non si ha di fronte un prodotto ricolmo di colpi di scena o pieno zeppo di suspance, ma quanto narrato piace, cercando di recare gradimento e soddisfazione nello spettatore. Le tematiche evidenziate e descritte nel film del 2015 tornano in parte e si cercano di raccontare partendo dalla narrazione delle storie e delle vicende dei novelli Aureliano (futuro numero 8) e Spadino, del giovane e ingenuo Lele, dell’apparente timido politico Amedeo Cinaglia e del freddo boss Samurai. In sostanza si possono definire, alla fine di tutto, convincenti e affermative le prove di Alessandro Borghi e Giacomo Ferrara nei rispettivi panni di Aureliano e Spadino, e del giovane Lele interpretato da un buon Eduardo Valdarnini. Snaturati e offuscati dagli interpreti del film originale, Claudia Gerini e Francesco Acquaroli non sono troppo ambientati nel ruolo di una donna che lavora come revisore dei conti per la Curia romana e nel ruolo del Samurai che, rimpiazzando Claudio Amendola nei panni dello spietato criminale, non riesce a eguagliare la solida e fredda interpretazione del suo predecessore.  E’ vero che a volte l’impressione che trasmette l’opera, co-diretta da Michele PlacidoAndrea Molaioli e Giuseppe Capotondi, è quella di seguire il filone avviato con Romanzo Criminale prima e poi con Gomorra (anch’esse realizzate a seguito di un lungometraggio), ma è giusto considerare a analizzare la serie su un filone ben distinto e assai diverso, sia per tematiche narrate che per le città e momenti in cui i fatti si sono verificati. Quasi probabilmente verrà riproposto un seguito che speriamo possa essere ancora più convincente e apprezzato di quanto visto in questa stagione, mantenendo sempre i tratti noir che la serie ha assunto e che magari riesca a inserire anche un pizzico in più di suspance, che non avrebbe guastato o creato danno all’interno della prima serie.
Presentati i primi due episodi alla mostra del cinema di Venezia
 

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