Nazione: Italia
Anno:  2017
Durata: 94 min
Regia: Fausto Brizzi
Attori: Christian De Sica, Lucia Ocone, Enrico Brignano, Ubaldo Pantano
Voto Filmantropo:

 

 

Sequel di Poveri ma ricchi, la famiglia Tucci ritorna al cinema in questo secondo capitolo dove la politica sarà la base per una nuova serie di equivoci..


Come ogni anno arriva il Natale e con esso gli immancabili cinepattoni. Nonostante la categoria sia da sempre bistrattata e bersaglio di una critica quanto mai feroce il pubblico italiano ha sempre dimostrato di essere affezionato a questo tipo di prodotti non curandosi minimamente del giudizio “esperto”. Quest’anno, a differenza degli ultimi, non ci sono nè Checco Zalone nè Alessandro Siani che, con molta scaltrezza, si sono alternati con notevole fortuna nella conquista del botteghino. Se escludiamo il ruffiano tentativo di De Laurentiis di inserirsi nella lotta con un film-non film raccoglitore di sketch degli ultimi 20 anni ed un Boldi ormai caricatura di se stesso De sica sembra avere via libera per essere incoronato Re (senza trono) di questa sfida. La storia riprende esattamente da dove ricordavamo, con i Tucci tornati apparentemente poveri ma in realtà tenuti all’oscuro dal figlio Kevi e dal maggiordomo (Ubaldo Pantani). Scoperto l’inganno decidono di aprire una catena di locali per poter offrire ai clienti quello che meglio sanno fare, i supplì, con un unico ostacolo: la tassazione italiana. Decidono quindi di scendere in politica e di fare il necessario con l’unico scopo di eludere il fisco. L’effetto sorpresa è svanito e quindi, con esso, anche la facilità di portare alla risata lo spettatore. Più di una volta la sensazione è quella di guardare una fotocopia del primo episodio, ma più svogliata, nonostante De Sica con la sua solita carica comica riesca a strappare la risata più di una volta mentre il resto del cast da Lucia Ocone ad Enrico Brignano passando per la new entry Paolo Rossi, non sembri convintissimo. Brizzi non introduce, e nemmeno ci prova a dire il vero, nessuna novità degna di nota ma si limita, come tutta la truppa, ad eseguire il minimo sindacale. Moltissimi i riferimenti ad altre pellicole “da grandi poteri derivano derivano grandi responsabilità”, fino alla parodia dedicata al filone “50 sfumature di”. Se cercate un cinepanettone per passare un paio di ore in famiglia serene e senza pensiero probabilmente questa, nonostante la pellicola sia opaca e non brilli, è l’unica scelta.

 

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