Jackson Briggs (Channing Tatum) è un ex ranger dell’esercito americano, congedato dopo aver mostrato di soffrire di disturbo da stress post-traumatico. Costretto a piccoli lavori di ripiego, cerca di convincere i vertici militari di poter tornare in missione. Questi, per metterne alla prova le capacità, lo incaricano di scortare la cagnolina Lulù al funerale di un suo commilitone, con cui l’animale ha condiviso il fronte.

Nazione: Stati Uniti
Anno: 2022
Genere: Commedia, Azione
Regista: Reid Carolin, Channing Tatum
Durata: 101 min
Attori: Channing Tatum, Q’Orianka Kilcher, Jane Adams, Kevin Nash, Aqueela Zoll, Kameron Hood, Ronnie Gene Blevins

In un momento in cui il cinema si sta faticosamente riprendendo dal terremoto pandemico e continua a perdere terreno nei confronti dello streaming, risulta difficile comprendere come Io e Lulù sia potuto arrivare nelle sale italiane. Viene persino spontaneo chiedersi se qualcuno all’interno della Notorious Pictures abbia veramente visto il film, prima di programmarne la distribuzione. Più probabile che la decisione sia stata presa solo sulla base del successo ottenuto in patria, dove la pellicola ha raccolto la ragguardevole cifra di 62 milioni di dollari, a fronte di un budget dichiarato di 15 (come facciano gli americani a spendere così tanti soldi per opere del genere resta uno dei misteri più impenetrabili di Hollywood), ma è inutile negare che noi – che il film, invece, lo abbiamo visto – ci saremmo aspettati l’immediato dirottamento su una delle varie piattaforme online. Forse siamo troppo pessimisti, eppure non riusciamo davvero a immaginare gli italiani – ancora piuttosto restii a tornare a sedersi davanti a un grande schermo – preferire Io e Lulù a un blockbuster d’oltreoceano o a qualche commedia nostrana. Certo, l’amicizia tra uomo e animale costituisce da sempre un argomento di forte richiamo per il pubblico, soprattutto quando viene inserito in una vicenda leggera e ricca di ironia. Tuttavia, crediamo che, al giorno d’oggi, ci voglia ben altro per convincere i potenziali spettatori – in particolare i più giovani – ad andare al cinema.

A ogni modo, giusto per capire di cosa stiamo parlando, il film rappresenta l’esordio dietro la macchina da presa per Channing Tatum (che veste anche i panni del protagonista), il quale ha condiviso la regia con Reid Carolin (pure lui al primo lungometraggio), suo frequente collaboratore fin dai tempi di Magic Mike. Io e Lulù (in originale semplicemente Dog) – con cui l’attore americano ha voluto rendere omaggio alla sua cagnolina, morta un po’ di anni fa – nasce dal documentario War Dog: a Soldier’s Best Friend, che la coppia Tatum-Carolin aveva prodotto nel 2017 per HBO. Da qui l’argomento sullo sfondo della pellicola che, però, a parte qualche breve momento di inevitabile patriottismo yankee, si trasforma presto in una sorta di scanzonato road movie. Ecco, quindi, gli spazi sconfinati dell’Ovest americano, l’incontro/scontro con personaggi a dir poco strambi o surreali, situazioni paradossali a go-go e contrattempi di ogni tipo. Insomma, tanti elementi che, se sfruttati a dovere, avrebbero potuto rendere il film realmente interessante. Invece, i due registi non dimostrano quasi mai di saper dosare gli ingredienti nella maniera giusta, soprattutto quando si tratta di rispettare i tempi comici, con il risultato che lo spettatore sa già cosa aspettarsi prima ancora che questo appaia sullo schermo. Se, poi, aggiungiamo che i dialoghi non brillano di sicuro per originalità, che parecchi passaggi sanno molto di dejà vu e che – detto onestamente – lo stesso Tatum non offre una prova attoriale memorabile, è facile intuire come la nostra previsione di scarso successo non sia così lontana dall’avverarsi.

Non vogliamo nascondere che qualche punta di melodramma (in particolare nel finale) non possa far scappare una lacrimuccia agli spettatori più sensibili. Ma è davvero troppo poco per consigliarvi la visione in sala e non comodamente seduti sul divano di casa vostra. 

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