SERIETV – RECENSIONE

Nazione: Stati Uniti
Anno: 2019
Stagioni: 2
Episodi: 16
Piattaforma: Netflix
Genere: Drammatico, commedia
Creata da: Jonathan Entwistle
Attori: Jessica Barden, Alex Lawther, Naomi Ackie
Voto Filmantropo: 

Due ragazzi diciassettenni, James (Alex Lawther) che crede di essere uno psicopatico e Alyssa (Jessica Barden) sua compagna di scuola ribelle, sono insoddisfatti della propria vita e decidono di scappare per allontanarsi dalle monotonie della vita.

Distribuito come prodotto originale Netflix, arriva la seconda stagione del teen drama the end of the f***ing world. Reduce dal successo a livello di critica della prima parte, la serie ideata da Jonathan Entwistle, riparte da dove si era concluso il primo capitolo uscito nel 2017. Protagonisti della serie ancora una volta sono James e Alyssa interpretati rispettivamente da Alex Lawther e Jessica Barden. Per intensità, ritmo, racconto e affinità tra i personaggi, era difficile eguagliare il primo capitolo che si concludeva di fatto, con la cattura di James da parte della polizia, eppure la serie originale della piatta forma streaming ci va vicino. Nato da un incontro casuale in ambito scolastico e spinti della volontà di evadere per cercare nuove avventure e dalla voglia di uccidere qualcuno da parte di James (si considera e reputa un serial killer), la coppia si trovava a vivere lontano da casa, convivendo con le bravate adolescenziali, come distruggere una macchina, dormire e vivere fuori da casa, fino ad arrivare addirittura ad entrare in una abitazione senza il permesso. Proprio questo ultimo fatto, porterà un forte scossone nella vita dei due teenager, che uccideranno il problematico proprietario dell’appartamento occupato. Dopo una prima stagione che seguiva le vicende narrate nel fumetto creato da Charles Forsman. La seconda stagione si interroga più sulle conseguenze del gesto commesso e sulla crescita di personaggi ora diventati adulti. Alyssa alle prese con un matrimonio forzato da mettere in piedi e James con una riabilitazione da affrontare  (ferito al termine della prima stagione) e la perdita di un padre visto all’inizio come un peso e poi diventato la quotidiana compagnia. New entry la giovane Bonnie (Naomi Ackie) che vuole vendicare il professore ucciso dai due fidanzati e capace di far qualunque cosa pur di avere la sua vendetta. A funzionare nel suo insieme, non sono solo storie e gli intrecci di personaggi, ma i pensieri e le fobie date da traumi che ritornano a farsi vivi. Senza troppi complessi, dettagli e prospettive la serie non è solo scorrevole, ma ben reallizzata anche grazie all’inserimento di quella componente thriller che veniva descritta al solo marginalmente nella prima stagione. The end of the f***ing world probabilmente non avrà una terza stagione e questo non fa altro che aumentare il livello di considerazione di un prodotto meritevole e forse troppo poco sponsorizzato.

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