Nazione: Spagna
Anno: 2017
Stagioni: 2
Episodi: 13 – 9
Genere: Drammatico, Thriller
Creata da: Álex Pina
Attori: Úrsula Corberó, Itziar Ituño, Álvaro Morte, Paco Tous, Pedro Alonso
Voto Filmantropo:


 

 

Otto persone vengono reclutate per compiere una rapina: irrompere nella zecca di stato spagnola di Madrid e stampare 2400 milioni di euro. La selezione è stata svolta non solo sulla base di competenze specifiche di ciascuno, ma tenendo conto soprattutto della loro condizione sociale: si tratta infatti di individui che per varie ragioni non hanno più nulla da perdere. L’ideatore di questa impresa è una figura conosciuta come “Il Professore”.

 

 

La Casa di carta o Casa de Papel è una serie spagnola nata dalla mente e dalla creazione di Álex Pina. Vero e proprio fenomeno, capace di conquistare lo spettatore e chi la guarda per i dettagli messi in campo e per una cura perfetta dei particolari. Il professore e soci non sono solo un organizzazione spietata, ma hanno anche il grosso potere di appassionare il pubblico, cercando di coinvolgerlo dall’inizio fino alla fine. La cura e la precisione non si evince solo dalla rapina messa in atto, ma da tanti accorgimenti ritenuti importanti e fondamentali ai fini dell’intera narrazione. Un incipit maestoso e adrenalinico catapultano la visione dentro lo schermo immedesimandosi dalla parte degli ostaggi, che a volte risulta essere specchietto per le allodole se si pensa che col passare del tempo, le attenzioni che vengono rivolte all’inizio nei confronti dei rapinatori, diventano alla fine un tifare proprio per gli stessi. Non esistono momenti di riposo, in una sceneggiatura coesionata egregiamente e priva di sbavature in cui la forza della serie spagnola, si annida attorno ai rapporti umani, in un insieme dove si finisce per raccontare, attribuendo lo stesso grado d’importanza, sia alle storie dei personaggi, che nel raccontare il vero fine dell’intera operazione. Guidati dal professore (non citato mai il vero sino alla fine) la banda composta da componenti unicamente chiamati col nome di città, trama una rete perfetta e un colpo senza eguali nella zecca di stato spagnola, tale da diventare la più importante rapina della storia della Spagna. Anche se la fotografia non è perfetta in alcune scene, nel suo insieme, è in grado comunque di accompagnare lo spettatore intensivamente per tutta la durata delle sue stagioni. La vera vittoria, è racchiusa nel’insieme dei suoi personaggi, dal loro stato emotivo e soprattutto dal loro potere e forza di fare gruppo. La voce narrante di Tokio, è solo l’eco di una tela creata perfettamente in cui le imprecisioni o sbavature, sono talmente poche da passare in secondo piano, con un rimando netto alle iene Tarantiniane anche per i soprannomi utilizzati. Pedro Alonso (Berlino) è potentemente padrone delle situazioni e un Álvaro Morte (Professore) determinatamente timido, sono il vero motore trainante di una serie notevole, capace di conquistare in primis il pubblico. Un prodotto ben amalgamato, che a tratti si avvicina anche al genere spionistico. Un cast completo nel suo insieme e un vero e proprio furto al cuore meritevole di essere visto e goduto, al pieno delle sue potenzialità. 

 

 

 

 

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