Nazione: Stati uniti d’America
Anno:  2017
Durata: 119 min
Regia: Jake Kasdan
Attori: Dwayne Johnson, Jack Black, Kevin Hart, Karen Gillan
Voto Filmantropo:

 

 

Quattro giovani liceali in punizione trovano un vecchio videogioco e decidono di iniziare quella che si rivelerà una partita alquanto insolita..


Nell’era dove Hollywood ha smarrito se stessa ed apparentemente esaurito la propria vena creativa dedicando quasi tutta la produzione a cinecomic e remake arriva l’ennesimo tuffo nel passato andando a ripescare un piccolo gioiello anni 90′, Jumanji. A distanza di 22 anni dal primo episodio potrebbe essere lecito domandarsi se questa ennesima operazione commerciale arrivi fuori tempo massimo cercando di conquistare il pubblico cresciuto con lo stupendo film interpretato da Robin Williams e quello più giovane ignaro del suo predecessore. Il secondo capitolo è interpretato da Dwayne Jonson (San Andreas-Fast & Furious) ormai presente in sala in tutte le salse tutti i 365 giorni dell’anno, coadiuvato dal sempreverde Jack Black (School of rock), Kevin Hart (Un poliziotto in prova) e Karen Gillan (Avengers). Senza dilungarsi in inutili paragoni si può indiscutibilmente affermare che se le aspettative sono alte si rimarrà ineluttabilmente delusi. Manca la poliedricità di Robin Williams, mancano la magia e l’atmosfera del primo episodio e, cosa fondamentale, l’empatia con i personaggi. La pellicola del 1995 non era esclusivamente un divertissement fine a se stesso con gag demenziali atte a suscitare spicciole risate ma aveva una sottotraccia nemmeno tanto velata di drammi familiari e malinconia, là dove Alan Parrish tornava nel presente scoprendo i genitori morti nella disperazione e nella miseria, là dove i fratelli Sheperd (una giovanissima Kirsten Dunst) erano rimasti orfani, l’obiettivo comune era annullare gli effetti nefasti del gioco. Non c’è nulla di tutto questo in Jumanji-Benvenuti nella giungla, ed in fin dei conti non sarebbe nemmeno giusto chiedere a The Rock quello che non puo’ fare. Cambia ogni cosa, dunque. Ad iniziare dal gioco che, per stare al passo con i tempi (“chi usa più i giochi da tavolo?”) si trasforma autonomamente in una console in grado di trasformare (e trasportare) i personaggi reali in un altro mondo rendendoli parte attiva del videogame con i relativi livelli da superare. La base per realizzare uno script di buon livello comico sicuramente c’è, Sony ha rispolverato non a caso questo franchise, ed in effetti abbandonando ogni velleità di paragone con il capostipite la pellicola regala diversi sorrisi e si lascia seguire piacevolmente tra le gag basate sulla fisicità di Dwayne Jonson e la carica sexy di Karen Gillan. Le due ore di durata scorrono abbastanza fluidamente. La parte action è realizzata decisamente bene con effetti speciali realistici non abusando eccessivamente del green screen. Possiamo dunque dire che il giudizio finale di questo sequel dipenda esclusivamente dalla chiave di lettura con la quale lo si valuta, assolutamente insufficiente paragonato al primo, viceversa è un buon prodotto di intrattenimento superiore alle varie commedie demenziali oltre ogni limite prodotte negli ultimi in quel di Hollywood.

 

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