Nazione: Stati Uniti
Anno:  2017
Durata: 114 min
Regia: Kenneth Branagh
Attori: Kenneth Branagh, Penélope Cruz, Willem Dafoe, Judi Dench, Johnny Depp, Michelle Pfeiffer, Daisy Ridley
Voto Filmantropo:

 

 

 

 

A bordo dell’Orient Express, l’orgoglio del trasporto ferroviario internazionale che collega Istanbul all’Europa Occidentale, Hercule Poirot, il detective belga di fama internazionale, si troverà a dovere risolvere un caso di omicidio che metterà alla prova le sue capacità intellettive ed umane.


Un cast stellare, un regista/protagonista celebre per avere già trasposto con successo altri classici della letteratura, smodata computer grafica a servizio di una scenografia molto curata ed una colonna sonora che sottolinea magistralmente i momenti di maggior tensione sono gli ingredienti che rendono questo film una profonda delusione. Nessun refuso, delusione.

Essere appassionato di libri gialli ed avere letto l’omonimo romanzo di Agatha Christie sono due elementi che creano nel Filmantropo aspettative molto alte che, purtroppo, questo film disattende completamente partendo dal suo protagonista, Hercule Poirot. Branagh porta sul grande schermo un Poirot magro e uomo d’azione, rimarca eccessivamente le sue eccentricità dandogli una personalità che ne sfiora la caricatura; sebbene possa bastare già questo ad orientare negativamente il giudizio sull’opera, purtroppo altri elementi gravano pesantemente sul bilancio.

L’elenco infinito di stelle del cinema che hanno partecipato al film innalza ulteriormente l’asticella delle aspettative, ed anche questa volta il salto è nullo. Johnny Depp / Ratchett compare nel film per un massimo di cinque minuti di girato, non riuscendo in alcun modo a giustificare la propria presenza, né in spessore del personaggio, tantomeno con la recitazione che ci si aspetterebbe da un attore della sua grandezza. In generale manca un amalgama tra tutti i personaggi, le interazioni sono al minimo storico rendendo quella che poteva essere una grande opera corale una sequela di performance individuali. Spicca invece molto positivamente Michelle Pfeiffer, la sua performance è di altissimo livello e nel finale emotivamente coinvolgente; nel resto del cast è dovuta la menzione d’onore a Judi Dench, autentica istituzione del Cinema mondiale.

Nello svolgimento della trama l’ingerenza “americana” è debordante, se la scelta di bloccare il convoglio utilizzando una valanga (Dio benedica la CGI) può trovare giustificazione come movimentazione di un’ambientazione statica, rasenta la blasfemia coinvolgere Poirot in scene d’azione spinta, ne demolisce l’immagine costruita leggendo i libri e provoca un fastidioso deja vù con lo Sherlock Holmes di Robert Downey Jr.

Concludendo, è un film che vale la pena di esser visto? La risposta a questa domanda non è universale, si basa molto sullo spirito critico dello spettatore: se siete intransigenti puristi di Agatha Christie penso possiate evitarvi di farvi il sangue amaro andando al cinema, se invece non avete la più pallida idea di chi sia Poirot potete godere di un film giallo che passa piacevolmente in due ore apprezzando molti volti noti del grande schermo. Perché si, nel complesso il film è piacevole, ma è come vedere una Ferrari che falcia il prato, se non siete appassionati di auto avrete sicuramente una gratificazione estetica, diversamente, le lacrime staranno sgorgando abbondantemente dai vostri occhi.

P.S: Il Filmantropo ha assistito alla proiezione in lingua originale, ed ignora completamente ogni implicazione derivante dal doppiaggio italiano.

 


 

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